OPERA DI ARTE AMBIENTALE PER IL PARCO ARCHEOLOGICO GENNA MARIA (Villanovaforru, Cagliari)
Materiali: di recupero, pigmenti naturali, colla di caseina, cera d'api, lana naturale, ferro, tane di vespa muratrice, albero; Dimensioni 500x6x4 mt
Durante le visite al nuraghe Genna Maria abbiamo saputo che gli ultimi abitanti del villaggio arcaico erano fuggiti improvvisamente, senza avere il tempo per portare via niente, probabilmente per un evento imprevedibile e catastrofico (incendio, assedio...).
Lavorando attorno a questo sito ho immaginato, nel cavo delle radici di un albero dalle forme fiabesche, una porticina aperta verso “altrove”, un pò come un accesso alla casa di uno Hobbit tolkieniano, abitata da palline di lana di pecora, minuscoli richiami agli animali che popolano quelle campagne. La collina dev'essere in realtà piena di stanze e passaggi, luoghi abitati nella più remota antichità, visto che nasconde l'intero villaggio nuragico abbandonato. Preoccupata di quanto già storicamente avvenuto, ho cercato una via di fuga, e sul versante esattamente opposto della collina ho creato un'“uscita di sicurezza”, sfruttando le aperture nel terreno di cunicoli, perfettamente tondi e con una sorta di sportello aperto in creta lavorata. In questo mi ha aiutato il lavoro delle vespe muratrici. Ho voluto dare una via di fuga a questi personaggi che fuoriescono dai cunicoli nascosti nella collina: se da una parte la porticina rossa nasconde una piccola stanza accogliente, diametralmente all'opposto a centinaia di metri di distanza la via di fuga è garantita dalle tane nascoste nel terreno.
Nel fiabesco mondo immaginario come nella storia, è sempre bene avere un'uscita di emergenza.